I Cobas sulla questione del "Tito Acerbo"
Da
alcuni mesi assistiamo alle note vicende dell’ Acerbo di Pescara; una delle più
importanti istituzione scolastiche della città. L’istituto dopo alcuni anni
di difficoltà ha ripreso a
crescere e quindi ha necessità di utilizzare un numero congruo di spazi da
adibire alle attività didattiche e di
laboratorio. Logica vorrebbe che questi spazi oltre che nell’ edificio storico
di via Pizzoferrato fossero ubicati nell’adiacente plesso di via Parco
Nazionale: edificio realizzato per soddisfare le esigenze dell’istituto, che
nel 1999 provvisoriamente, per iniziativa dell’allora amministrazione
provinciale, fu concesso in parte in
uso anche ad alcune classi del Liceo scientifico “Galilei” . Noi
pensiamo, che la mancata programmazione nel settore dell’edilizia scolastica,
di competenza dell’amministrazione provinciale, abbia determinato l’attuale
catastrofica situazione.
La
dirigenza del Liceo chiede ora per sé l’utilizzo di tutto il plesso di via Parco
Nazionale , appoggiata
dall’Assessorato all’edilizia scolastica della Provincia, dalla Prefettura e
dalla Direzione scolastica regionale.
Solo
grazie alle lotte dei genitori, degli allievi, del personale della scuola e
dell’associazione ex allievi “T. Acerbo” questa illogica operazione non è
andata in porto.
La
soluzione di ripiego che assegna in buona parte gli spazi del plesso di via
Parco Nazionale al Liceo “Galilei” e solo 7 aule all’I.T.C.G. “T.
Acerbo”( con utenza a forte pendolarismo, circa il 70% degli allievi) non
rappresenta una soluzione valida per nessuna delle due scuole; in particolare
gli allievi dell’Acerbo in quanto ben 12 classi dovranno recarsi presso
l’Istituto “Di Marzio” di via Arapietra.
Il
disagio mostrato fin dagli inizi delle attività scolastiche del corrente anno
scolastico dagli allievi ha trovato rispondenza anche nelle vigorose proteste
dei genitori, con la ventilata minaccia di un ritiro in massa dei propri figli
da questa scuola.
Analizzata
la situazione i Cobas-Scuola , pur comprendendo i problemi degli studenti del
liceo, a cui vanno date risposte di
programmazione scolastica adeguate, non ritengono che le scelte dell’amm.ne
Provinciale siano state adeguate e lungimiranti, perciò sostengono la protesta
civile e democratica di tutte le componenti dell’Acerbo. I Cobas fanno
comunque rilevare la assoluta incapacità dell’Assessore
Fidanza, che in spregio a
tutte le possibili forme di consultazione democratiche, ha con un gesto
d’imperio, imposto una soluzione che scontenta tutti complicando piuttosto che
risolvere il problema.