SUCCESSO DELLO SCIOPERO DELL’INTERA GIORNATA

E DELLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE

 DEI COBAS DEL 

25 NOVEMBRE 2005 

A ROMA

 

La Confederazione Cobas esprime soddisfazione per la riuscita dello sciopero e della manifestazione nazionale a Roma.

Un corteo di 50.000 persone è sfilato per il percorso classico delle manifestazioni nazionali, muovendo da piazza della Repubblica un fiume di bandiere Cobas ha invaso via Cavour per riversarsi in via dei Fori Imperiali e concludere sotto il Campidoglio.

Particolare rilievo lo sciopero ha avuto nella scuola, dove insegnanti ed Ata hanno massicciamente disertato per tutta la giornata il lavoro, rifiutando l’indecente proposta “minimalista” di CGIL-CISL-UIL di uno sciopericchio di un’ora; tante scuole in tutto il territorio nazionale sono rimaste chiuse.

Tutto ciò nonostante l’oscuramento mediatico riservato all’indizione dello sciopero dell’intera giornata e allo svolgimento della manifestazione nazionale da parte della Confederazione Cobas su una piattaforma sociale completamente alternativa a quella di CGIL-CISL-UIL (contro la Finanziaria di Berlusconi senza se e senza ma, contro lo scippo del TFR voluto congiuntamente -al di là dei loro contrasti interni su come spartirsi la torta delle liquidazioni dei lavoratori- da sindacati confederali e (post)fascisti, da governo e gran parte del centrosinistra, da Confindustria e assicurazioni, contro la precarietà -legge 30 e pacchetto Treu-, per il ripristino della scala mobile e veri aumenti salariali eguali per tutti, in difesa del contratto nazionale di lavoro e contro il blocco dei contratti pubblici e di quello dei metalmeccanici, per l’abrogazione della riforma Moratti, delle leggi di parità e autonomia scolastica, per la difesa del carattere pubblico dei servizi sociali e dei beni comuni, contro la direttiva Prodi/Bolkestein, contro il carovita e per il diritto al reddito, contro la Bossi/Fini e per la chiusura dei Cpt, contro la guerra e per il ritiro immediato delle truppe italiane dall’Irak e da tutti gli scenari bellici, contro le mega opere che devastando l’ambiente).

Ci interessa sottolineare in particolare il carattere conflittuale di questa giornata di lotta sia rispetto al declinante governo Berlusconi, sia all’eventuale futuro governo di centrosinistra a cui diciamo chiaramente che non gli faremo sconti di alcun tipo, visto che già ora mostra di voler proseguire lungo le linee liberiste tracciate dall’attuale governo.

In particolar modo ci conforta la determinazione politico-sindacale e la composizione sociale del corteo, cui hanno partecipato, provenienti un po’ da tutta Italia, corpose delegazioni di lavoratori e lavoratrici della scuola, della sanità, dell’università, degli enti locali, dei ministeri, del parastato, delle poste, dell’Enel, della Telecom, delle fabbriche in particolare romane, toscane, campane, piemontesi, autoferrotranvieri, edili, del settore commercio, dei precari della scuola, dell’Istat e della sanità, di Atesia (il più grande call center italiano), LSU della Val Vibrata e della Sicilia, rappresentanze dei movimenti di lotta contro la TAV della Val di Susa, contro la privatizzazione dell’acqua, contro il ponte sullo stretto di Messina, contro l’inceneritore di Acerra, il movimento di lotta per la casa, gli immigrati, gli artisti contro la guerra, folte delegazioni di studenti medi ed universitari (che al termine della manifestazione hanno tenuto un incontro nazionale in sede Cobas).

Estremamente significativo che durante la manifestazione un gruppo di lavoratori e lavoratrici del collettivo autorganizzato di Atesia (ormai da anni in lotta per la stabilizzazione del rapporto di lavoro e contro i licenziamenti politici) abbia occupato la sala del consiglio comunale romano ed il corteo, invece di concludersi a Piazza SS. Apostoli, sia terminato per gli interventi finali sotto il Campidoglio in solidarietà con la sacrosanta lotta dei precari di Atesia, ribadendo ancora una volta il carattere conflittuale e non rituale degli scioperi e cortei dei Cobas.

Insomma un giornata estremamente positiva.

 

Per la CONFEDERAZIONE COBAS

Il portavoce nazionale

Pino Giampietro