NO alle funzioni strumentali

NO ai “progettifici”

 

Siamo all’inizio del nuovo anno scolastico, tutti i colleghi saranno impegnati nei collegi docenti a prendere decisioni che condizioneranno lo sviluppo delle attività scolastiche nel proprio istituto.

Chiediamo alla categoria di non attivare nella propria scuola le funzioni strumentali (come d'altronde avviene da anni in numerose scuole italiane) in quanto queste funzioni non hanno fatto altro che dividere la categoria e non produrre  alcun miglioramento nell’organizzazione scolastica. Spesso a fine anno i colleghi devono ascoltare relazioni sul lavoro delle funzioni strumentali noiose, confusionarie, a volte millantatrici e per puro spirito di appartenenza tali relazioni vengono approvate nel disinteresse più completo.

A questo punto sarebbe il caso di interrompere questo circolo vizioso e ridare potere ai collegi docenti e affidare l’organizzazione delle attività a commissioni che vedano lavorare un gran numero di docenti, in modo da ribaltare l’odierna visione verticistica dell’organizzazione scolastica e ritornare ad una organizzazione  partecipata della scuola pubblica italiana.

Altra nota dolente sono i cosiddetti “progettifici”, cioè scuole dove vengono attivati un gran numero di progetti che non hanno la funzione di migliorare la qualità del sistema scuola ma unicamente di permettere a piccoli pezzi della nostra categoria di accedere ad ulteriore reddito   attraverso la distribuzione del fondo d’istituto.

Questi meccanismi non producono altro che ulteriore divisione nella nostra categoria, bisogna ribadire con forza che il miglioramento delle condizioni materiali dei lavoratori della scuola può avvenire unicamente pretendendo uno stipendio europeo, cioè un reddito in linea con la media dei sistemi formativi europei.

Tutto l’opposto di quello che è avvenuto con gli accordi per l’ultimo contratto, per il biennio 2006-07,  stipulato dai confederali.

Come lavoratori/trici della scuola pensavamo di avere toccato il fondo con i contratti-miseria del periodo berlusconiano, ma con l'accordo economico stipulato per il pubblico impiego e la scuola tra governo e Cgil-Cisl-Uil, si e' superato "in peius" persino l'ultimo contratto. L'aumento mensile medio lordo previsto per il pubblico impiego (che avrebbe dovuto riferirsi al biennio contrattuale 2006-2007) è di 101 euro (aumento netto circa 60 euro medi), con un incremento percentuale che copre a malapena la metà dell'inflazione reale del biennio. Ma, come se non bastasse, per avere i 60 euro netti (101 lordi) bisognerà attendere la Finanziaria 2008, e a quel tempo gli arretrati verranno dati chissà quando e con decorrenza solo dal 1° febbraio 2007, con il furto di 13 mesi di aumenti contrattuali.  Per di più i sindacati concertativi hanno accettato la triennalizzazione “sperimentale” del contratto nel pubblico impiego con una ulteriore perdita economica rilevante per le lavoratrici ed i lavoratori (rapina di un ulteriore anno di aumenti).

Relativamente ai progetti chiediamo ai colleghi di approvare nei collegi docenti pochi e significativi progetti, di indubbio valore sul piano  educativo e culturale.

Interrompiamo i meccanismi che hanno prodotto la divisione della categoria, lottiamo insieme per il miglioramento del sistema scuola e per un reddito europeo nel comparto scuola.

 

 

Cobas-scuola

Coordinamento metropolitano Pe-Ch