Nessun Licenziamento è giustificato

NO al licenziamento di ENNIO NARCISI

Ennio Narcisi, il responsabile del Cobas del Lavoro Privato della Provincia di Teramo è stato licenziato dalla multinazionale EDM/LEGRAND (trasformatori MT/bt) presso cui lavora da svariati anni.

Ennio, un compagno encomiabile, generoso, disponibile con tutti, dal 2005 è stato oggetto di una mirata persecuzione personale che gli ha procurato un aggravato "mobbing", a cui si è aggiunta, dal 2006, una specifica attività antisindacale che gli ha fatto "guadagnare", 20 giorni fa, la "sospensione cautelare e, in data 1 giugno 2007, il licenziamento.

Ennio è un carattere indomito, votato all'onestà e alla giustizia, che fa della dignità e del camminare a testa alta il principio dell'esistenza umana e sociale: i boss aziendali teramani e i capi di Brescia hanno fatto male i loro conti  "il sassolino che pensano di essersi tolti dalle scarpe, ricadrà come un macigno sulle loro teste"!

Ennio dal 2005, al tempo dell'assorbimento dell'EDM da parte della multinazionale LEGRAND era riuscito a far votare i lavoratori al completo NO ALLA VENDITA, cosicché la nuova direzione se l'è legato al dito ripagando le sue limpide parole e azioni di sciopero successive con numerosi e illegali provvedimenti disciplinari, non definiti perché impugnati davanti al Magistrato del lavoro. Fino all'episodio vigliacco (aprile 2007) di spostarlo, vie di fatto, in una zona solitaria della fabbrica a contatto con attività ad altissimo rischio di salute-sicurezza: Ennio, anche in quella occasione, non si perdeva d'animo riuscendo a far entrare in fabbrica Asl e CC che intimavano  seduta stante all'Azienda il ripristino del suo originario posto di lavoro. Poi, la fuga in avanti di una Direzione Aziendale impazzita, che giungeva all'intimazione del provvedimento limite e totalmente abusivo della "sospensione cautelare con salario" che Ennio ha prontamente respinto al mittente, anticamera dell'attuale, infame, licenziamento "senza giustificato motivo", che Ennio sta impugnando attraverso la procedura d'urgenza, ex art. 700.

Già al momento dell'episodio del brutale spostamento di posto di lavoro, il Cobas del Lavoro Privato proclamò un riuscito sciopero aziendale e manifestò pubblicamente a Teramo.

Ora si tratta di chiamare allo sciopero tutta la Confederazione Cobas per respingere questo odioso e illegittimo comportamento anticontrattuale e antisindacale.

Per venerdì 22 giugno a Teramo era già stata indetta una pubblica assemblea su "TFR-PENSIONI"; utilizzeremo quell'iniziativa per chiamare alla solidarietà e alla mobilitazione, per respingere il licenziamento di ENNIO NARCISI, i lavoratori tutti, le RSU, le organizzazioni sindacali, sociali, politiche della provincia di Teramo.

Stringiamoci intorno a ENNIO NARCISI, facciamo giungere da tutto il Paese, dalle fabbriche, dai luoghi di lavoro, dal territorio. dalla società civile, gli attestati di stima e di affetto, la calorosa solidarietà che si merita.

 

Roma 9 giugno 2007                                               ESECUTIVO NAZIONALE COBAS DEL    

                                                                                                    LAVORO   PRIVATO