COMUNICATO
STAMPA DEL 21 SETTEMBRE 2007
Falda del Tirino inquinata da decine di sostanze pericolose con livelli
superiori di 4000 volte il consentito, scarichi della Solvay e fiume Pescara con
contaminanti, pozzi S. Angelo con superamento dei valori del Decreto 31/2001 per
la potabilità. In una relazione dell’ARTA e della Regione Abruzzo della fine
del 2004 una vera e propria galleria degli orrori della chimica.
Inaccettabili i rischi per la riapertura dei Pozzi S. Angelo con tale bomba
ecologica posta appena a monte. Necessaria una valutazione del rischio per la
popolazione e un’indagine epidemiologica.
Il WWF ha presentato alla stampa un documento eccezionale che getta uno squarcio
di luce sulla drammatica situazione ambientale delle acque dell’area
industriale di Bussi, delle aree limitrofe oggetto di discarica abusiva e dei
pozzi S. Angelo.
Nella relazione “ATTIVITA’ DI INDAGINE AMBIENTALE SULLE ACQUE DEL CAMPO
POZZI COLLE S.ANGELO DI CASTIGLIONE A CASAURIA E TOCCO DA CASAURIA” dell’ARTA
e della Regione Abruzzo, avente data 28/12/2004, si desumono dati
importantissimi per inquadrare il disastro ambientale in corso nell’area di
Bussi. Intanto il documento pone l’apertura dei pozzi S. Angelo negli anni
’80, cosa fondamentale per valutare il tempo di possibile esposizione dei
cittadini alle sostanze tossiche e/o nocive presenti nei pozzi e/o nelle aree
limitrofe.
La relazione, che riporta sia dati precedenti al 2004 già in possesso delle
amministrazioni pubbliche alla data della redazione della relazione sia dati
raccolti nel corso del 2004 e in due giorni di campionamenti nel novembre 2004,
analizza la situazione delle varie aree poste a monte dei Pozzi S. Angelo e dei
pozzi stessi. Ebbene da questi dati emergono i seguenti fatti:
-Falda Sito industriale (area Solvay, subalveo del Tirino): già nel 2001 la
falda al di sotto del sito industriale presenta valori oltre i limiti di legge
per mercurio, diclorometano, triclorometano, dicloroetilene e tetracloroetilene.
Inoltre nei campionamenti del novembre 2004 la falda presenta livelli
elevatissimi di nitriti.
-Falda di sub-alveo del Tirino: i dati sono letteralmente drammatici, visto che
ben 19 sostanze sono oltre la soglia indicata dalla legge per identificare un
sito inquinato da bonificare. Tra queste compaiono metalli (mercurio, piombo),
cromo esavalente (quello di Erin Broskovich), solventi. Le concentrazioni
raggiungono livelli incredibili in alcuni punti di campionamento posti appena a
monte del sito industriale. Il tetracloroetilene, un probabile cancerogeno, ha
un picco di 4790 microgrammi/litro, 4000 volte superiore al limite per i siti
inquinati. La trielina è 80 volte superiore al limite.
-Acque superficiali - Scarico Collettore 10 della Solvay: la relazione segnala
il superamento dei limiti di legge per quanto riguarda le emissioni di Mercurio
in data 27/09/2004. Inoltre, nei due campionamenti di Novembre compare l’ormai
famigerato Tetracloruro di Carbonio, la sostanza presente anche nei pozzi S.
Angelo, con concentrazioni di 21,3 microgrammi/litro e 20,1 microgrammi/litro.
Molte altre sostanze vengono individuate qualitativamente nello scarico.
-Acque superficiali del Fiume Pescara: nell’acqua del Pescara risultano
presenti numerose sostanze contaminanti, tra i quali il Tetracloruro di
Carbonio, l’esacloroetano e l’1,2,3 – tricloropropano.
-Pozzi S. Angelo: dalle analisi disponibili nel 2004 emerge il superamento
costante dei limiti per diverse sostanze (tetracloroetilene, tetracloruro di
carbonio) per quanto riguarda l’identificazione delle falde inquinate (Decreto
471/99) e di sette volte dei limiti del Decreto 31/2001 per le acque destinate
al consumo umano per quanto riguarda il tetracloroetilene e il tricloroetilene
(sia come loro sommatoria e/o come presenza del solo tetracloroetilene). Inoltre
si riscontra, qualitativamente, la presenza di numerose altre sostanze
contaminanti, tra cui il pentaclorobenzene, (che saranno ritrovate anche in un
campionamento del gennaio 2005 e che poi non saranno più comparse nell’elenco
delle sostanze cercate nelle analisi, ndr).
Dalla relazione emergono anche altre informazioni fondamentali per capire i
rischi connessi all’utilizzo del campo Pozzi S. Angelo. Infatti, questi pozzi
sarebbero non solo in contatto con la falda di subalveo del Tirino ma
probabilmente anche con le acque superficiali del fiume Pescara. Inoltre emerge
che già dal 2000 le analisi dell’ACA sui composti organoalogenati, quali il
tetracloroetilene e il tricloroetilene, (fatte, secondo la relazione, con
“frequenza occasionale”), erano state positive e, in quelle del 2002 e del
2003, superavano le soglie per identificare i siti inquinati, anche se non
quelle per la potabilità. Ci si chiede perchè solo nel 2004 il campo pozzi S.
Angelo sia stato individuato ufficialmente come sito inquinato e perchè le
analisi non sono state fatte con maggiore frequenza, visto che quando è stato
fatto nel 2004, alla fine si sono riscontrati anche superamenti del Decreto
31/2001 sulle acque destinate al consumo umano, considerata anche la fluttuazi!
one delle concentrazioni di inquinanti.
Dichiara Dante Caserta, Presidente regionale del WWF “Quella che dipinge
questa relazione è una vera e propria galleria degli orrori, un’area e una
falda devastate dalla chimica e da comportamenti illegali che hanno permesso di
sotterrare l’inverosimile in discariche abusive in più siti. In una
situazione del genere ci poniamo moltissime domande:
a)come mai dal 2004 siamo arrivati al 2007 per scoprire le discariche abusive e
chiedere al Governo l’identificazione dell’area come sito nazionale per le
bonifiche? In questo senso appare incomprensibile il ruolo della Regione Abruzzo
che, da un lato, reperisce informazioni sullo stato di inquinamento, ma
dall’altro non appare essersi mobilitata su una situazione potenzialmente
devastante per un’intera vallata che ospita centinaia di migliaia di persone.
b)Ci chiediamo se gli enti siano intervenuti o meno sulla situazione dello
scarico della Solvay, visto che la relazione segnala superamenti dei valori di
legge e la presenza del Tetracloruro di Carbonio.
c)Come mai non sono stati avvertiti i cittadini della situazione in atto, visto
che addirittura si trattava di aree poste a monte di pozzi da cui si immetteva
acqua nella rete idropotabile?
d)In una situazione del genere, che crediamo non essere cambiata dal 2004 ad
oggi, visti i recenti sequestri della Forestale, com’è possibile anche solo
pensare di riaprire i pozzi S.Angelo che sono appena a valle di una santabarbara
della chimica che può rilasciare decine e decine di sostanze tossiche e/o
nocive in maniera fluttuante nel tempo? Molte di queste, tra l’altro, finora
non sono state mai monitorate costantemente nonostante si sapesse della loro
presenza nell’area, con il paradosso che ieri è stato il WWF a segnalarne
l’elenco all’ATO, che ne ha fatto richiesta. Ci si domanda quale sia il
ruolo della ASL in una situazione così difficile, visto che si ammette
pubblicamente in una conferenza dei servizi che una sostanza pericolosissima
come il Pentaclorobenzene non è stata più ricercata nell’acqua potabile dal
gennaio 2005 quando se n’era accertata, solo qualitativamente, la presenza nei
pozzi S.Angelo. Tra i tanti aspetti che possiamo ricordare facciamo presente che
per quanto riguarda le analisi, dal prelievo ai risultati passano diversi giorni
e i contaminanti hanno fluttuazioni anche molto marcate nel tempo e non è detto
che i filtri possano contenerle.
e)Ci chiediamo quali siano le azioni attuate dalla ASL, che dovrebbe affrontare
ai massimi livelli una situazione drammatica in cui, giustamente, i Consigli
Comunali di due città come Montesilvano e Pescara chiedono la realizzazione di
uno studio epidemiologico. Cosa ha da dire su quest’aspetto il direttore della
ASL?
f)ci lasciano esterrefatti le dichiarazioni del Presidente dell’ACA Catena
che, addirittura nella recente conferenza dei servizi, presenta agli altri enti
che sono chiamati a condividere una decisione importante, una situazione dei
pozzi quasi idilliaca, sostenendo addirittura che non sono stati mai superati i
limiti di legge e i valori OMS-ISS, anche a monte dei filtri. Ora, visto che la
relazione che abbiamo presentato faceva parte dei faldoni consegnati da lui al
Consiglio Provinciale, ci chiediamo perchè non ne abbia presentato i contenuti
agli altri enti. Tra l’altro, non ha neanche ricordato che nelle ultime
analisi di Agosto e Settembre 2007, a monte dei filtri, il Tetracloruro di
Carbonio ha raggiunto la concentrazione record di 15,7 microgrammi/litro
(analisi ARTA, campione n.4441 pre-filtro). Sempre a monte dei filtri le recenti
analisi hanno dimostrato il superamento dei limiti della somma Tricloroetilene e
tetracloroetilene diverse volte (analisi ARTA pre-filtro !n.4437, n.4374,
n.4376).
Questo
dimostra, in senso retroattivo, le potenzialità inquinanti di quei pozzi.
Ancora non otteniamo risposta dagli enti su cosa accadeva quando quella falda,
nel passato e senza alcun filtro, dava concentrazioni così rilevanti, ad
esempio oltre 3 volte il valore di riferimento dell’OMS per il Tetracloruro di
Carbonio, di queste sostanze”.
Info: 3683188739, 3358155085
FALDA DI SUBALVEO TIRINO E ACQUE FIUME PESCARA
Sostanze che hanno superato i limiti del D.471/99 relativo alle falde inquinate
nel sub-alveo del Tirino:
Mercurio, Nichel, Cromo esavalente, Cromo totale, Piombo, Clorometano, Boro,
Cloroformio, Cloruro di Vinile, 1,2 dicloroetano, 1,1 dicloroetilene, 1,2,
dicloropropano, 1,1,2 tricloroetano, 1,2,3 tricloropropano, 1,1,2,2,
tetracloroetano, esaclorobutadiene, tricloroetilene, tetracloroetilene, 1,2,
dicloroetilene (cis)
Sostanze riscontrate solo qualitativamente:
-ISOMERI DEL TRIMETILBENZENE
-ISOMERI DEL DIETILBENZENE
-SEC-BUTILTOLUENE
-1,2,4,5- TETRAMETILBENZENE
-ISOMERI DEL METILCICLOESILACETATO
-ISOMERI DEL METILINDANO
-1,2,3,4 – TETRAIDRONAFTALENE
-NAFTALENE
-1,2,3 TRICLOROPROPANO
-BIFENILE
-9-METILENEFLUORENE
-DIBENZOFURANO
-1,8 – DIETILENENAFTALENE
-ISOMERI DEL METIL 1-BENZOTIOFENE
-2 – BENZOTIOFENE
-DIFENILETERE
-ISOMERI DEL METILBENZOFURANO
-DIISOPROPILNAFTALENE*
-1,1,2,4,4, - PENTACLORO – 1,3 – BUTADIENE *
-1,1,4,4 – TETRACLORO -1,3 – BUTADIENE*
-PENTACLOROBENZENE*
*Nel campo Pozzi S. Angelo