Comunicato-stampa

Per la scuola pubblica quella di oggi è stata davvero una straordinaria giornata.

Se verranno confermati i dati raccolti fino ad ora e che parlano di tre scuole su quattro chiuse su tutto il territorio nazionale e del 75-80% di docenti ed Ata in sciopero, avremo realizzato lo sciopero più partecipato di tutta la storia della scuola italiana.

In questo modo è stato cancellato l'unico punto debole delle lotte dello scorso anno scoalstico, quando ad imponenti manifestazioni di piazza non riuscimmo ad abbinare uno sciopero unitario che superasse almeno il 50% dei partecipanti, consentendo a Moratti e Berlusconi di sostenere che la maggioranza dei docenti ed Ata non era contrario alla "riforma".

Ma davvero eccezionale è stata anche la partecipazione di piazza. Circa 100 mila persone nel corteo Cobas, quello caratterizzato dalla richiesta di "abrogazione senza se e senza ma " delle leggi Moratti e dei decreti attuativi, quello che faceva propria interamente la piattaforma dei Coordinamenti e del movimento di lotta anti-Moratti: ed altre decine di migliaia in piazza con i confederali, ove si è marciato con una coesistenza difficile tra posizioni abrogazioniste e volontà, maggioritaria sopratutto tra Cisl e Uil, di "riformare la riforma", di mettere in discussione solo alcuni aspetti della politica morattiana, riservandosi di trattare sul resto.

Il fatto che, nonostante l'ampio dispiegamento di mezzi tecnici e finanziari, la discesa in campo dei tre segretari confederali Epifani, Pezzotta e Angeletti (quello che in una famigerata puntata di "Porta a Porta" fece da "paggetto" a Berlusconi, sostenendo che sapeva benissimo che il governo non avrebbe abolito il tempo pieno e prolungato e che non c'era nulla da temere in proposito), che in queste occasioni oramai non lasciano mai soli i loro rappresentanti di categoria, e l'appoggio di tutto lo schieramento politico e parlamentare del centrosinistra, Cgil-Cisl-Uil abbiano portato in piazza meno gente che i Cobas, è la dimostrazione lampante che il movimento è a stragrande maggioranza a favore della richiesta di abrogazione dell'intero impianto morattiano e non vuole trattare su alcunchè con la "ministra della scuola-azienda".

Ottima anche la presenza studentesca e quella di tanti genitori e cittadini che, pur di difendere la scuola pubblica, hanno preso una giornata di permesso al lavoro e se lo sono pagata, esattamente come se avessero scioperato insieme a noi.

E buona anche la presenza degli universitari, ricercatori, precari e studenti, nonostante le principali organizzazioni di categoria non avessero colto l'occasione del 15 novembre per unificare tutto il fronte anti-"riforma" e anti-Moratti, dalla materna all' Università.

Ora non dobbiamo dare tregua a Moratti e al governo: lo scontro sulla "riforma" è in corso, possiamo vincere, dobbiamo vincere.

Piero Bernocchi
portavoce nazionale Cobas della scuola

Roma, 15 novembre 2004